Ultimamente in molti mi hanno chiesto un parere sul rito di sant’Elena e quindi provo a spiegarvi come funziona. La premessa, come sempre abbiamo detto su Cartomanzia Esoterismo e Occulto, è che non sempre i rituali riescono e non è possibile stabilire un tempo di riuscita.
Tanto per cominciare, nonostante sia coinvolto l’aiuto di una santa, questo è un rituale di invocazione e di magia rossa. Il suo scopo è quello di legare a sé una persona e di costringerla ad un rapporto serio, non si può quindi imporre uno stato di innamoramento, perché il suo scopo era quello di legare o far prendere le proprie responsabilità alla persona coinvolta per non essere lasciate sole. Rientra quindi nei rituali di costrizione o dominio.
Infatti veniva nell’antichità usato per evitare di essere sedotte ed abbandonate, o per riportare a casa il coniuge che aveva tradito, in un periodo in cui non ci si poteva permettere divorzi, pause e separazioni.
La natura di questo rito quindi non garantisce che l’altro si innamori ma solo che resti saldamente accanto a voi. Tenete sempre presente che, quando questi rituali funzionano, le persone ritualizzate tendono all’instabilità emotiva, ad allontanarsi e riavvicinarsi, come se ci fosse un qualcosa che gli impedisce un definitivo distacco da voi. Possono anche essere spesso nervose, inquiete e irritabili. Quindi vorrei che prima di affidarvi a questo rituale ci rifletteste un attimo sopra, valutando se è davvero il caso di applicarlo.
Questo è uno di quei legamenti che non è possibile sciogliere, ma ci sarebbero dei modi che hanno tramandato per cercare di annullare gli effetti o comunque ridurli al minimo. Una di queste vie è prendere i rimasugli del rito, dargli fuoco e seppellirli o gettarli in un corso d’acqua pregando la santa di avere la grazia di annullare il lavoro.
Il secondo modo sarebbe quello di effettuare il lavoro al contrario chiedendo perdono e grazia e, nella preghiera, invocare la libertà spirituale della persona legata. Per questa seconda variante va fatta un’offerta votiva, dovete cioè prendere qualcosa che vi è molto caro e offrirlo alla santa come dono di pentimento e poi gettare tutto in un corso d’acqua.
Ora vediamo l’occorrete e la pratica magica:
Materiale:
Immagine di S.Elena
Tre chiodi color oro
Foto con nome e data di nascita (la foto non è essenziale, in quanto il rito veniva praticato da prima dell’esistenza delle macchine fotografiche, giusto per chiarirci..)
Una stoffa verde non sintetica, preferibilmente seta o cotone
Essendo una fattura andrebbe in realtà praticato in luna nera o calante ma tenete presente che questo accentuerebbe i poteri nefasti del rituale, quindi se vi volete un po’ bene fatelo durante la luna crescente.
Come procedere:
L’immagine della santa andrà collocata sul tessuto verde, iniziate l’orazione seguente:
“Oh, gloriosa Sant’Elena, madre amatissima del re Costantino, Voi che
figlia di re e regina, al monte Oliveto vi recaste per grande amore a
Gesù, ascoltatemi. Invoco la vostra potente intercessione per conseguire
quello che desidero. Questi tre chiodi del nostro Signor Gesù Cristo,
imitazione di quelli che voi possedete, li dispongo come voi li
disponeste. Uno l’offro al vostro gran figlio Costantino, l’altro lo
getto in acqua come voi lo
gettaste in mare per la salvezza dei naviganti, il terzo lo infiggo
nell’immagine di …..(nome della persona) perché inchiodi il suo cuore,
affinché non possa provare amore per nessuna donna sino a che, per
vostra intercessione, non si arrenda ai miei pianti. Se mi verrà
concesso quanto chiedo per vostra mediazione, vi sarò devoto per tutti i
secoli dei secoli, amen”
Durante la preghiera, un chiodo lo offrite realmente, quindi lo mettete da parte e lo conserverete. Il secondo chiodo andrebbe gettato in acqua (potete anche gettarlo in un recipiente pieno d’acqua e poi andare a buttare tutto in un corso d’acqua), il terzo va conficcato nell’immagine della persona da fatturare.
In realtà c’è una variante nella Santeria Cubana un po’ più cattivella di questo rito ma ve la sconsiglio caldamente perché, già di per sé, non è un rituale di pace e amore e andreste a sporcare la vostra energia. La variante più maligna riguarda la seconda parte della preghiera che è questa, e ricorda anche vagamente un rito egiziano scritto nel libro dei morti:
“(riprendete dal nome della persona da legare)… perché inchiodi il suo cuore affinché non possa ne’ bere,
ne’ magiare, ne’ dormire, ne’ riposare ne’ in seggiola sedere, ne’ con donna
possa parlare , ne’ con donna
amoreggiare finché per vostra
intercessione non si arrenda ai miei pianti.
Se mi verrà concesso quanto
chiedo per vostra mediazione,
vi sarò tutta la vita la più sincera e
devota nei secoli dei secoli.
Amen”
Una preghiera personale: state attenti a quello che fate! Chiedetevi se davvero vale la pena ricorrere a questi mezzi e chiedetevi se è questo che volete dalla vita.