Salve a tutti,
quest'oggi voglio copiarvi integralmente una testimonianza che ho richiesto ad una mia amica. Questa è una storia vera e molto forte, però vi prego di prendere sempre tutto con le dovute cautele.
Voglio farvi leggere questo scritto perchè spesso alcune persone, sempre in forma anonima, mi raccontano di loro vissuti particolari con sogni, spiriti guida e altre cose cui non riescono a dare spiegazione.
Voglio specificare che a scrivere non è una santona, una cartomante o una persona del mio settore. E' una donna che fa una vita normalissima e, forse giustamente, tiene segreti questi suoi episodi. Forse potrà essere utile a molte persone sapere che non sono le sole a fare determinati "sogni" e che non sono assolutamente pazze.
"Perchè non scrivi un articolo sui tuoi sogni con gli spiriti?" oggi la mia amica Maya mi ha fatto questa domanda.
Umh,un articolo sui miei sogni e ... su di loro ... e che dovrei dire visto che nemmeno io riesco a capire, nè tantomeno spiegarmi quello che mi succede? Proprio io che nonostante viva queste cose praticamente da sempre sono la prima ad essere scettica e cerco sempre una spiegazione ad ogni cosa, anche quando pare impossibile trovarne una?
Ok, posso provarci ma non aspettatevi alla fine del mio racconto alcuna spiegazione in merito, ognuno di voi trarrà le sue conclusioni liberamente.
Partiamo dal presupposto che mi hanno sempre considerata "strana" e che è tutta la vita che convivo con strane "ombre" che mi seguono di giorno e che di notte mi parlano nei miei sogni. Nel tempo ho cercato di parlarne, di confrontarmi con qualcuno, di fare ricerche; moltissimi mi hanno detto che di fatto non sono sogni ma viaggi astrali, altri mi hanno detto che sono sogni premonitori, io sò solo quando capita mi sveglio stanca, spossata e inquieta.
In qualsiasi modo vogliamo chiamarli sono riconoscibili anche prima che quello che mi dicono accada perchè non sono sogni "normali" sono più vividi , reali.... sono capace di pensare e rispondere, posso decidere se accettare o no di farli parlare e ho la consapevolezza che sto dormendo e che la mia mente è da un'altra parte, a volte decido di svegliarmi anche se con grandissima fatica poi ci riesco.
Oggi vi racconterò quello che in assoluto mi ha sconvolta di più. Questo sogno risale a quasi quindici anni fa ma il suo ricordo torna sempre a tormentarmi, ai tempi lavoravo in un'azienda tessile e avevo diverse colleghe con cui al mattino scambiavo due parole prima di entrare al lavoro ( questo passaggio è importante poi capirete perchè ).
Il mio sogno si svolgeva in un ospedale, nell'ospedale che sta vicino al mio paese. Mi trovo di punto in bianco in una stanza luminosissima, siedo su una sedia di fianco a un letto. Sul letto c'è un uomo, lo guardo e noto che è arrabbiatissimo. Gli chiedo perchè è così arrabbiato e lui senza muovere le labbra mi risponde, io sento nitidamente la sua voce anche se non ha aperto bocca. Mi dice che gli hanno iniettato della penicellina e che lui è alergico e mi dice che sta morendo a causa di questo, mi dice che è arrabbiatissimo perchè non è la sua ora, non era così che doveva morire. Io mi alzo in piedi all'improvviso e stavolta nemmeno io apro bocca ma sento la mia voce dire che non è possibile, che qualcuno doveva aiutarlo per forza e che avrei chiamato aiuto, lui risponde che è troppo tardi e che nessuno lo avrebbe aiutato. Mi ritrovo a correre disperata lungo i corridoi dell'ospedale urlando a chiunque incontro che lui sta morendo e che devono salvarlo, nessuno mi vede... nessuno mi sente... con le lacrime agli occhi continuo la mia ricerca ma tutti quelli che incontro non mi vedono, nè mi sentono. Rassegnata torno da lui sconvolta e in lacrime, sembra intenerito dal mio gesto, quasi mi sorride mentre io inconsolabile aspetto insieme a lui... la fine.
Al mattino mi sveglio senza ricordarmi nulla... faccio colazione e mi preparo per andare al lavoro. Mentre guido mi torna in mente prepotente tutto quello che ho sognato quella notte e arrivo al lavoro abbastanza scombussolata e tesa. Scendo dalla macchina e una delle mie colleghe mi guarda e mi chiede se va tutto bene, io minimizzo e le dico che ho fatto un brutto sogno e inizio a raccontarglielo. Mano a mano che vado avanti con il racconto vedo lei che sempre più attenta e seria. Arrivo alla fine del racconto e resto in silenzio, lei mi guarda e dice queste esatte parole ( non le scorderò finchè campo) " Guarda che è successo davvero! Stanotte in ospedale, hanno iniettato della penicellina a un signore, è morto ".
Esattamente dieci anni dopo ho avuto un principio di schock anafilattico dopo aver assunto una bustina di antibiotico.... penicellina, sono viva per miracolo.
Negli anni ce ne sono stati tanti altri, non sono mai riuscita a dare una spiegazione a tutto ciò, non ho mai smesso di chiedermi perchè proprio a me. Molti lo chiamano dono ma come può un dono portare tanta sofferenza? "