Chiamasi così una specie di scongiuro, i cui scopo è di gettare un sortilegio addosso ad una persona per nuocerle.
Nell’antichità questo genere di magia era usato non poco. Ecco dunque come bisogna operare quando si vuole involtare qualcuno; si fa modellare una statuetta in cera o in creta e si cerca di darle il più che sia possibile la somiglianza coll’individuo che sarà la vittima del sortilegio senza correre i rischi di un attacco diretto. Questa figura chiamati voto o volto. La si fa battezzare con tutte le cerimonie richieste dal rito, le si da’ il nome della persona involtata; la si veste d’abiti simili ai suoi; insomma, non si omette nulla di quanto possa rendere l’identità perfetta.
Compiute queste formalità gli astrologhi pronunziano sulla figura la formula dello scongiuro.
Quando tutto il cerimoniale precritto è tutto debitamente osservato, la persona involtata sente tutti i colpi materiali o della sorte che vengono inflitti alla sua immagine in cera.
Sin dal secolo XVI non si potè impedire la diffusione di tal sortilegio neppure con la legge che condannava gl’involtatori a bruciare sul rogo, nè si potè impedire il propagarsi e il mantenersi di tale pratica in nessun luogo del mondo. Questo diabolico maneggio è servito anche a soddisfare odi politici, poichè sono comunemente i più vili.
E voi, avete mai sentito parlare dell’involtamento, o ne avete letto come me in qualche libro?